Le scuole di sci in Lombardia fanno da volano all’economia dell’intera regione.
Secondo i dati della Camera di Commercio Milano – Monza Brianza e Lodi, ammonta oltre 267 milioni di euro il giro d’affari nel 2018 generato dalle imprese della ricettività, commercio e ristorazione attive nei comuni montani della Lombardia dove sono presenti scuole di sci.
Ventisei milioni di euro solo nel Bresciano, dove però i ricavi nel 2017 sono stati in flessione di oltre 1,2 milioni rispetto all’anno precedente.
Manco a dirlo, nella nostra provincia il primo comune montano legato al business della neve e sede di scuole di sci è Ponte di Legno, con 118 imprese tra negozi, servizi ricettivi e ristoranti. Seguono, per vivacità commerciale, Edolo (117 imprese), Pisogne (113), Bagolino (108), Borno (72), Collio (60) e Artogne (55). Dunque la Vallecamonica fa da traino a questo business.
Sempre secondo i numeri diffusi, sono 44 le società in tutta la regione che gestiscono 223 impianti funzionanti tra skilift, tappeti, seggiovie, telecabine e funivie.
Chi scia in Lombardia può contare su 1000 km di piste suddivise in 22 comprensori. Oltre alle aziende che lavorano direttamente grazie agli impianti di risalita, con un fatturato diretto annuo di 100 milioni e 1200 persone impiegate, va considerato l’intero comparto del sistema neve, in tutte le sue componenti che vanno dal settore ricettivo a quello ristorativo, dagli impianti alle scuole di sci, dai servizi di noleggio al commercio sino al divertimento.
Le scuole di sci (alpino e nordico) e snowboard in Lombardia sono 68, i maestri di sci sono più di 2 mila.