Investimenti, prevenzione, tutela del patrimonio naturale al centro del convegno organizzato da Acque Bresciane giovedì a Iseo, in collaborazione con L’università degli studi di Brescia e Fondazione Cogeme Onlus.

Protagonista della serata: il Sebino, nella sua bella e complessa natura, e le relazioni tecniche che – ognuna per le proprie competenze – hanno posto al centro del convegno aggiornamenti sul suo stato di salute, uno studio approfondito per affrontare le criticità e infine le opere che, direttamente e indirettamente, potranno migliorarne la salute.

In questo quadro si colloca il lavoro svolto dal gruppo ricerca di Idraulica dell’Università degli Studi di Brescia per un’analisi congiunta del funzionamento del tratto di collettore circumlacuale sulla sponda bresciana.

L’attività di studio e modellazione del collettore, ha fornito inoltre l’occasione per approfondire il tema delle infiltrazioni di acque parassite allo scopo di definire le priorità di intervento e riduzione sulle quali Acque Bresciane, gestore del servizio idrico per 92 comuni della provincia, sta investendo.

La stessa società che, nel 2018, ha acquisito la gestione idrica di sei comuni dell’Alta Valcamonica per i quali ha iniziato il collettamento e la depurazione.

Entro la primavera sarà pronto il nuovo depuratore di Malonno per un costo di dodici milioni di euro: raccoglierà le acque di Edolo e Sonico. Entro l’estate entrerà in funzione il depuratore di Esine, che colletterà Sellero, Cedegolo e Berzo Demo. In febbraio Angolo Terme sarà collegato a Darfo e le sue acque depurate a Costa Volpino. Nel contempo a Paratico è in corso l’ampliamento del depuratore che passerà dalla raccolta dei reflui di 70mila abitanti a 90mila.