A due settimane dal cedimento del terreno nella zona dei laghetti carsici, a Esine si cerca di approfondire il fenomeno.

 

Qui il terreno sprofonda a cadenza periodica e non prevedibile, creando delle voragini che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica e possono danneggiare i sottoservizi.

Per questo l’amministrazione comunale intende vederci chiaro e avviare degli studi più approfonditi, anche servendosi delle nuove tecnologie, che arrivano a indagare fino a cento metri sottoterra.

Le ultime indagini sul luogo risalgono ad alcuni decenni fa e sono state condotte con i mezzi a disposizione all’epoca. Ma per capire cosa c’è nel sottosuolo servono circa centomila euro. Il sindaco esinese Emanuele Moraschini, accompagnato dal consigliere regionale Francesco Ghiroldi e dal geologo Luca Albertelli, ha portato tutta la documentazione in Regione a Milano, riuscendo ad ottenere il finanziamento delle indagini.

Serviranno almeno due mesi di rilievi, che inizieranno quando la Regione sbloccherà il finanziamento promesso.

Nel frattempo l’area resta interdetta, il tratto di via Grigna chiuso, così come una porzione di campo sportivo, dove non si possono giocare le partite di calcio.

La fognatura, danneggiata dagli sprofondamenti, verrà invece sistemata dalla fine di gennaio.