Il comando provinciale di Brescia dei Vigili del Fuoco ha presentato il bilancio dell’anno che si sta per chiudere.

In cima alla lista delle emergenze quella degli incendi tetto, da attribuire al malfunzionamento delle canne fumarie. Quattro casi solo negli ultimi due giorni, di cui uno anche in Vallecamonica, a Edolo.

Il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Agatino Carrolo li ha definiti tra gli interventi più impegnativi del 2018 e ha contato oltre 400 episodi da gennaio a dicembre.

Nonostante le campagne di sensibilizzazione gli incendi attribuibili alle canne fumarie sono l’emblema di una criticità sul nostro territorio. La colpa è della cattiva realizzazione della canna fumaria o di una gestione superficiale dell’impianto che può sovraccaricare canna e isolante, fino a surriscaldare il legno del tetto e provocare il rogo.

Gli incendi tetto riguardano solo una parte degli interventi svolti: in tutto i Vigili del Fuoco bresciani hanno fronteggiato ben 8.730 emergenze, 84 in più rispetto all’anno scorso. In questi dati c’è una buona notizia, ovvero il netto calo dei roghi boschivi: 237, rispetto ai 545 del 2017.

Diverse le calamità, una su tutte quella che a ottobre ha visto forti raffiche di vento e piogge torrenziali in diverse località della provincia. In quel periodo i pompieri furono costretti a raddoppiare i turni, per un totale di 600 interventi no stop in due giorni, anche grazie alla colonna mobile della Regione.

Il comando provinciale di Brescia è intervenuto anche in emergenze a livello nazionale, come l’esplosione di un’autocisterna sulla A14 e la tragedia del ponte Morandi di Genova.