Non solo la campana rubata nel febbraio 2013 ad Anfurro di Angolo Terme, ma un vero e proprio bazar di articoli militari d’epoca.

 

E’ quanto è stato ritrovato, nella perquisizione di ieri, dai Carabinieri di Artogne dopo una serie di accertamenti, presso un’officina meccanica di Artogne, nel cui giardino esterno era stata seppellita la campana. A finire nei guai non solo il 53enne titolare dell’attività, ma anche il figlio 28enne, che hanno dichiarato ai Carabinieri di aver acquistato il manufatto per poche centinaia di euro da uno sconosciuto e che poi, appresa la notizia del furto, presi dalla paura l’avrebbero sepolta.

Eppure, all’interno dell’officina sono state trovate numerose armi inertizzate risalenti alle due guerre mondiali, così come una pistola lanciarazzi che, essendo considerata arma comune da sparo, era detenuta illegalmente. Per i due è scattata la denuncia in stato di libertà per ricettazione e detenzione abusiva di arma. La campana, invece, è stata subito restituita al parroco della parrocchia dei Santi Nazzaro e Celso di Angolo Terme.