L’ascolto del territorio e dei cittadini, l’autonomia come principio base di ogni norma, l’attenzione al sistema sanitario e sociosanitario, il sostegno alle imprese, all’innovazione e alle politiche del lavoro, la candidatura per i Giochi Olimpici invernali del 2026.

Sono gli obiettivi strategici della nuova giunta regionale, enunciati ieri mattina dal presidente Attilio Fontana presentando in Consiglio il programma della legislatura. A partire dal tema che ha caratterizzato l’ultima fase politica della presidenza Maroni, vale a dire l’autonomia, con nuove competenze e risorse.

La creazione dell’assessorato alla Montagna e la promessa del presidente Fontana di interventi per la tutela dei piccoli centri montani hanno soddisfatto il camuno Francesco Ghiroldi. “Bisogna favorire la permanenza dei giovani nelle valli”, ha sottolineato il consigliere leghista e sindaco di Piancogno, auspicando inoltre il sostegno alle stazioni sciistiche, anche piccole e il ritorno alle comunità di risorse legate allo sfruttamento dell’idroelettrico.

Nel frattempo Giorgio Gori, candidato presidente della Regione per il centrosinistra, ha ufficializzato ieri la scelta di continuare a fare il sindaco di Bergamo, lasciando il Consiglio Regionale.

“Scelgo di stare dove credo di poter essere più utile”, ha detto l’avversario di Fontana alle regionali, innescando le critiche delle opposizioni al Pirellone: il capogruppo della Lega Roberto Anelli ha affermato che la scelta di Gori “appare dettata non dall’amore per la città di Bergamo ma dalla sonora sconfitta subita alle Regionali” Dario Violi (M5s) sostiene che Gori abbia prima tradito i bergamaschi, candidandosi in Regione, e poi i lombardi che lo hanno votato il 4 marzo.