Ceto esce dall’Unione dei Comuni che lo vedeva da quasi un ventennio insieme a Cimbergo e Paspardo.
Lo ha ratificato, dopo le molte polemiche susseguitesi in questi ultimi mesi, la seduta straordinaria di consiglio, durante la quale il sindaco Marina Lanzetti ha annunciato il recesso, poi votato dalla sua maggioranza, mentre i banchi dell’opposizione sono rimasti vuoti.
La delibera di recesso (insieme alle dimissioni da presidente della Lanzetti) è stata inviata sia in prefettura sia in Regione, che deciderà se l’ente a due potrà andare avanti. Dall’1 dicembre, poi, tutti i dipendenti di Ceto saranno tolti dal comando dell’Unione e lavoreranno solo per Ceto.
L’Unione, stando alle intenzioni manifestate dai sindaci degli altri due Comuni, Gian Bettino Polonioli e Fabio De Pedro, dovrebbe proseguire l’esperienza con due soli enti locali soci.
Prima di annunciare il divorzio, Lanzetti ha elencato dettagliatamente tutti i motivi di contrasto, i disagi che sarebbero stati subiti dall’ente locale che guida e le difficoltà di gestione che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni di non facile convivenza delle tre municipalità, sottolineando anche il silenzio delle controparti di fronte alle sue ripetute richieste di scioglimento di una realtà giudicata ormai inutile.