Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale ha organizzato nei giorni scorsi un convegno a Breno per celebrare i suoi primi 70 anni.
Il dibattito, che ha visto come relatori nella sala del Bim il presidente di Confartiginato Eugenio Massetti, il presidente del mandamento camuno Fabio Peloso, il presidente provinciale delle Acli Pierangelo Milesi e Anna Giorgi, leader di Action One Eusalp per l’innovazione e la ricerca, oltre al presidente della Comunità Montana Oliviero Valzelli e al sindaco di Breno Sandro Farisoglio, aveva come tema Eusalp, la macroregione alpina che ha come strategia quella di compiere azioni coordinate e sinergiche tra tutti i territori coinvolti per l’attuazione delle politiche comunitarie secondo i pilastri: la crescita economica e l’innovazione, la mobilità e la connettività e l’ambiente e l’energia.
In particolare Licia Redolfi, dell’osservatorio di Confartigianato, ha fornito con il suo intervento una fotografia della Valle all’interno dei confini di Eusalp, prendendo in esame le tre aree di riferimento. Ancora una volta è stata ribadita la vocazione della Vallecamonica all’impresa a valore artigiano: delle 8.654 imprese della Valle Camonica, ben 2.854 sono artigiane. A farla da padrone il settore manifatturiero, con una quota del 66%.
I paesi di Darfo, Esine e Piancamuno contano il maggior numero di insediamenti, mentre Cimbergo, Ono San Pietro e Berzo Inferiore fanno rilevare un peso maggiore dell’artigianato. Sul territorio valligiano operano in prevalenza micro e piccole imprese con meno di 50 dipendenti.
Negli ultimi anni, con la crisi, 424 imprese artigiane hanno dovuto chiudere, facendo segnare un -13% rispetto ai numeri del 2009. Per i criteri Eusalp, che esaminano la crescita economica, connettività e ambiente ed energia, la Vallecamonica si attesta al di sotto della media provinciale. La spinta la dà il turismo, con Pontedilegno e Temù che rientrano tra le prime dieci località montane lombarde più attrattive.