Il giorno dopo il violento nubifragio che si è abbattuto sulla Vallecamonica si cerca di fare la conta dei danni.
Dagli smottamenti agli allagamenti, dalla grandine alla caduta ramaglie, sono state numerose le emergenze a cui i Vigili del fuoco hanno dovuto far fronte dalle 17 in poi di martedì.
Anzitutto, nessuna persona è rimasta coinvolta e non si registrano feriti. Ci sono però alcune famiglie che hanno dovuto allontanarsi dalle loro abitazioni in serata nella frazione Mazzunno di Angolo Terme. Qui si sono verificate quattro colate di materiale roccioso misto a fango e acqua.
Il sindaco Alessandro Morandini ha allestito in municipio il Centro operativo misto, dove le operazioni sono coordinate in stretto contatto con la Prefettura. Lo stesso primo cittadino ha comunicato che le vie Bregno, Viale Italia, Piazza San Giacomo e Viale Terme di Mazzunno sono state evacuate, con 26 famiglie, per un totale di 68 persone, che hanno dovuto lasciare la loro casa, su ordine del Comandante dei VVFF Brescia
Rimanendo in zona, la via Mala, la provinciale che porta in Val di Scalve, è chiusa a causa di diverse frane e allagamenti. Il sindaco ha comunicato che nella giornata di oggi sarà necessario, per entrare o uscire dalla Val di Scalve, transitare da Borno o percorrere il Passo della Presolana.
Scendendo a Boario, si registrano allagamenti in via Zanardelli e via Manifattura. Acqua che ha invaso gli ingressi di negozi, hotel e alberghi, oltre alle stesse Terme, che segnalano la sospensione di tutti i servizi e la chiusura per la giornata di oggi per far fronte ai danni arrecati alle strutture.
Danni anche al centro commerciale Adamello, dove è crollato un pezzo di soffitto e i magazzini si sono allagati.
La zona di Darfo è stata quella maggiormente colpita dalle grandinate. I chicchi hanno raggiunto diverse zone della bassa e media Valle, arrivando fino a Breno e interessando anche la Valgrigna e l’Altopiano del Sole. Nelle prossime ore gli agricoltori, e soprattutto i vignaioli, dovranno fare una stima dei danni causati a colture e vigneti.
Spostandoci sul Sebino, da segnalare l’allagamento del lungolago di Pisogne e della vecchia litoranea, con situazioni di pericolo che si sono venute a creare per gli automobilisti in transito.