Nuovo capitolo nel caso legato alla truffa degli alpeggi che coinvolge anche l’alta Vallecamonica.

 

Lunedì i Carabinieri forestali hanno sequestrato beni ed attività pari ad un milione ed 800mila euro a due imprenditori con sede nel cremonese, accusati di truffa ai danni dello Stato. I due, infatti, tra il 2013 ed il 2017 avrebbero ricevuto contribuiti europei legati all’agricoltura per gli alpeggi di Alpe Marmor di Cimbergo, un territorio che comprende tutta la conca del Volano da poco oltre il rifugio De Marie fino al bivacco Macherio ed il Tredenus.

I due imprenditori avrebbero fatto registrare la presenza di oltre 200 ovini e caprini che, però, all’alpeggio non sarebbero mai arrivati. Inoltre, gran parte degli ettari dichiarati in alpeggio non esistevano, ma erano aree di boscaglie in pascolo arborato e per ottenere più fondi avrebbero utilizzato dei prestanome.

Le indagini sono partite, come già avvenuto in passato, grazie alla segnalazione di alcuni allevatori camuni, che già avevano denunciato il fenomeno per cui alcuni pascoli venivano dati in affitto ad aziende non locali, che pur non portando animali in quota riuscivano così ad ottenere i benefici europei.

L’indagine si affianca a quella in corso da alcune settimane da parte della Procura di Bergamo, che ha portato al sequestro di beni per 500mila euro ai danni di alcuni imprenditori, affittuari di Malga Zumella a Paspardo e Malga Frisozzo a Cimbergo.