La festa del Primo Maggio è occasione per parlare di lavoro e soprattutto di sicurezza.

 

Il 2018, a Brescia e provincia, è stato caratterizzato da aumento degli infortuni e degli incidenti mortali.

Una crescita significativa, maggiore della tendenza regionale e nazionale. I dati relativi ai primi tre mesi del 2019 risultano – se possibile – più confortanti: cinque morti sul lavoro da inizio anno, contro le sette dei primi tre mesi del 2018. Una tendenza in calo che si rileva anche a livello regionale: 33 contro 39 dell’anno prima.

Si abbassa anche il numero degli infortuni non mortali: a Brescia, nei primi tre mesi dell’anno gli infortuni denunciati sono stati 4.073, un centinaio in meno rispetto all’analogo periodo del 2018. Tendenza simile anche a livello lombardo.

Quasi il 10% in più rispetto allo scorso anno, 241 in tutto, le malattie professionali segnalate.  Brescia resta tra le province italiane nelle quali i lavoratori del settore metalmeccanico sono tra i più esposti al rischio di contrarre un tumore durante l’attività lavorativa.

Resta ancora la piaga del lavoro nero e irregolare. I dati delle ispezioni Inps a Brescia nel 2018 rilevano che, su 454 ispezioni fatte, il 91% hanno evidenziato irregolarità. Si trattava di controlli mirati che non vogliono dire che nove imprese su 10 non sono in regola. Centocinque i lavoratori in nero scoperti, 1.044 quelli irregolari, 116 gli autonomi completamente sconosciuti. Gli accertamenti contributivi complessivi sono stati superiori ai 11,6 milioni di euro di evasione fiscale.

E sarà una festa dei lavoratori particolare per Marone, dove la giornata sarà all’insegna della solidarietà con i lavoratori della Feltri, colpita da un tremendo incendio a Pasqua. Alle 11.30 in azienda si terrà un presidio di lavoratori, famiglie e amministratori: attorno allo stabilimento gravitano trecento persone tra dipendenti e indotto ed è stata già definita la cassa integrazione per 110 di loro.