A cinque giorni dall’incendio alla Valcart, giovedì il sindaco di Rogno, Dario Colossi, ha parzialmente revocato l’ordinanza emessa domenica.

Si possono aprire le finestre e si possono organizzare manifestazioni all’aperto, mentre rimane in vigore il divieto di raccolta e consumo di frutta e verdura, in attesa che l’Ats e l’Arpa diano un resoconto preciso del livello di inquinamento dell’aria e dell’acqua in seguito all’incendio che nella notte di Pasqua ha distrutto cento tonnellate di rifiuti stoccati all’interno dell’azienda di Rogno.

Per le emissioni in atmosfera gli esperti già domenica mattina si sono affidati alla centralina installata nei pressi della Valcart e l’amministrazione comunale ha potuto diffondere il preliminare rapporto dell’Arpa, da cui risulta che, dalle misurazioni effettuate, non sono emersi valori significativi che inducano a pensare che sussistono gravi pericoli per l’incolumità pubblica e privata e della sicurezza. Considerata anche la pioggia abbondante degli ultimi giorni, il sindaco ha potuto rassicurare i suoi concittadini.

Per le acque del fiume e del lago, dove è stata segnalata la presenza di una grande chiazza di idrocarburi, che Arpa ha ricollegato alle operazioni di spegnimento dell’incendio alla Valcart, sono stato installate, ad opera del Comune di Costa Volpino, delle barriere bianche in materiale assorbente che dovrebbero contenere la sostanza oleosa e iridescente che si è diffusa sull’acqua. La chiazza nel Sebino preoccupa soprattutto pescatori e ambientalisti per le potenziali ricadute che le sostanze inquinanti potrebbero avere sulla fauna ittica e sulla catena alimentare.

Sulle cause dell’incendio che ha provocato danni per un milione di euro all’azienda di Roberto Albertinelli continuano le indagini dei carabinieri visto che la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso.