Sabato pomeriggio, a Gianico, è stato inaugurato il centro di documentazione della Bala Creèla.

L’antico gioco di strada che, negli ultimi anni, è stato riscoperto e rivalutato da giocatori vecchi e nuovi, ha un’associazione che lo promuove e ora anche una sede.

Ad oggi, in Vallecamonica, si contano sei squadre in altrettanti paesi: Angone, Erbanno, Artogne, Terzano, Ono San Pietro e Gianico.

Presenti all’inaugurazione della sede in via Comella: il presidente dell’associazione del gioco della Bala Creèla Silvano Chiminelli, i sindaci di Gianico e Artogne, il presidente del Distretto culturale di vallecamonica, Simona Ferrarini, il funzionario di Regione Lombardia, Agostina Lavagnino, e l’antropologa Valentina Zingari.

Il taglio del nastro è stato affidato al 91enne Matteo Pedersoli di Angone, uno dei più conosciuti campioni di “Bala”.

A seguire si sono svolte la presentazione del volume “Bala Ceèla antico giuoco della Vallecamonica” di Franco Comella, la presentazione del progetto di un album di figurine del gioco e la proiezione di un’anteprima del video “Le comunità in piazza”.

Ma non è finita: la Bala Creèla (una sorta di tennis giocato con le mani, un tamburello e una pallina di gomma) si appresta ad entrare nel registro del patrimonio immateriale dell’Unesco grazie all’Associazione Giochi antichi. Un riconoscimento importante che permetterà di diffondere questa antica tradizione popolare anche tra i più giovani.