Tutti i fedeli in Cristo e gli amanti del bello sono attesi.
È questo l’invito che si legge nella locandina che annuncia “Lo spettacolo della Croce”, in programma all’Eremo dei Santi Pietro e Paolo di Bienno.
Tre eventi distinti ma legati tra loro nella settimana che precede la Quaresima. Tutto è incentrato sull’accoglienza del Crocifisso ligneo del tardo ‘400 (proveniente dalla chiesetta dedicata a San Tommaso Becket che fino a mezzo secolo fa si trovava sul confine tra Bienno e Berzo Inferiore) e del quadro raffigurante il Cristo sulla via della Croce (una tavola in legno che raffigura Cristo, la Veronica, Maria in una scena della Passione) acquistato da tempo e rimasto in disparte.
Le due opere si trovavano in cattivo stato di conservazione proprio all’Eremo, e sono tornate alla bellezza originaria grazie a un restauro.
Delle fasi del recupero conservativo e della storia delle due opere parlerà l’architetto Pietro Castelnovi il 28 febbraio alle 20.30, dentro alla cornice musicale offerta dal Mascoulisse Quartet.
La serata sarà preceduta, martedì 26, sempre alle 20.30, da una riflessione evangelica sulla Crocifissione tenuta da Padre Massimo, frate cappuccino di Lovere, nel mezzo dell’orazione canora elevata dal Coro Voci dalla Rocca di Breno. In questo contesto si terrà la benedizione del Crocifisso restaurato.
L’ultimo appuntamento, quello dell’Esaltazione della Santa Croce, è per domenica 3 marzo dalle 17.00, quando è in programma la messa presieduta dal Vicario Episcopale don Mario Bonomi. Durante e dopo la celebrazione la Schola Cantorum Santa Cecilia di Manerbio terrà l’Elevazione spirituale.
“L’Eremo ha ricevuto in dono questi due pezzi di vero valore, già piuttosto compromessi” spiega il direttore dell’Eremo, mons. Tino Clementi “Ora che abbiamo eseguito un restauro artistico e conservativo, questi tesori vanno valorizzati e fatti apprezzare per quello che sono. Ecco perché abbiamo organizzato questi tre appuntamenti, che andranno a riconfermare la nostra gratitudine a chi ha contribuito al recupero e alla riconsegna delle opere all’Eremo”.