Sono 75 i siti contaminati in provincia di Brescia.
E’ la graduatoria sul rischio ambientale stilata dall’Arpa Lombardia sulla scorta delle campagne di monitoraggio delle falde e del terreno.
Numerosi i siti camuni che compaiono nella “black list”.
Due di questi – la discarica Ucar di Berzo Demo e l’area del distributore Q8 sulla strada del Tonale, in territorio di Sonico – hanno già ultimato la bonifica e sono in attesa di certificazione.
Fatta eccezione per la celebre Ex Selca di Forno Allione, gli altri siti camuni sono concentrati perlopiù tra la bassa Valle e l’alto Sebino.
Quattro soltanto a Darfo: le aree industriali dismesse della ex Sageter e dell’Italsider – mentre è uscita dalla lista l’Acciaieria di Darfo – e due aree di stoccaggio carburanti di via Roccole e di via Marconi.
Scendendo, a Gianico si trova il sito contaminato di un’area industriale in attività come la Forgiatura Moderna Arese.
Anche a Pisogne sono numerose le aree industriali dismesse contaminate: Ex Ols ed Ex Melatlfra in via Milano e la Palini Vernici, oltre a una discarica abusiva: la Pizzo di località Pittinghello.
Qualcosa comunque si muove: dal 2017 il numero di zone da inertizzare nella nostra provincia è sceso di 18 unità.