Arriva l’ecoscandaglio a contrastare la pesca di frodo nei laghi bresciani.
In meno di un mese i volontari che si occupano della tutela dei laghi d’Iseo e di Garda hanno sequestrato oltre duemila metri di reti, di cui 1.600 solo nel Sebino, gli scorsi giorni.
Circa cinque i quintali di pesci che sono stati trovati morti, la maggior parte in stato di putrefazione.
I vari interventi di controllo e recupero, a cadenza quasi giornaliera, sono condotti dalle Guardie volontarie provinciali ittico-venatorie e dai colleghi dall’Arci Caccia, in alcuni casi in collaborazione con i carabinieri delle limitrofe stazioni.
Ora entrerà in scena l’ecoscandaglio, un apparecchio che consentirà di rilevare le reti fino a trenta metri di profondità.
Il macchinario rientrerà negli strumenti in dotazione e verrà acquistato direttamente dai volontari, che metteranno mano al proprio portafogli autotassandosi. La spesa sarà suddivisa tra una decina di persone: sia guardie volontarie ittico venatorie della Provincia, sia gli afferenti all’Arci Caccia.
L’ecoscandaglio, che dovrebbe arrivare la prossima settimana, verrà utilizzato dai guardiani dei laghi ogni volta che usciranno per i consueti controlli per scoprire eventuali situazioni di illegalità.