Sono stati celebrati venerdì pomeriggio, nella chiesa di Corti di Costa Volpino, i funerali del piccolo Marco, uno dei neonati morti nei giorni scorsi nel reparto di Terapia intensiva neonatale del Civile di Brescia.
La comunità si è stretta intorno alla mamma Denise, al papà Andrea e al fratellino Alessandro, di 11 anni.
Nell’omelia, il curato don Tiziano Scalmana, che ha concelebrato le esequie del piccolo con il parroco don Enrico Andreoli, ha detto che Marco è “un angelo che ha appena sfiorato la vita”.
La piccola bara è stata tumulata nel cimitero di Pisogne, vicino a quelle dei due nonni materni.
Nel frattempo per il Reparto di Terapia intensiva neonatale del Civile c’è uno spiraglio di luce dopo i clamori che l’hanno interessato in questi giorni.
E’ stata infatti depositata in Procura a Brescia la perizia che conclude che: “non si ravvisano elementi di censura dell’operato dell’equipe medica”. Il documento scagiona il personale della Tin bresciana da ogni responsabilità relativa alle procedure messe in atto in quei giorni di agosto in cui nel reparto si verificò un focolaio epidemico di Serratia marcescens, il batterio alla base dell’infezione che costò la vita, in quel caso, al piccolo Paolo. Sedici persone finirono, tra medici e personale, nel registro degli indagati.