La Chiesa bresciana si è lasciata alle spalle un anno particolarmente intenso.

Basti pensare alla canonizzazione, a ottobre, di papa Paolo VI, evento clou del 2018. Senza tralasciare il Sinodo dei giovani e la grande rivoluzione della curia avviata dal vescovo Pierantonio Tremolada.

L’occasione per tracciare un bilancio è stata la messa del Te Deum di fine anno per mons. Tremolada: “La canonizzazione di Paolo VI, il nostro amato Giovanni Battista Montini – ha detto il vescovo – è stato un momento di rara intensità, e ritengo vada considerato un evento che segna la vita della nostra Chiesa diocesana”.

Il Vescovo di Brescia ha sottolineato inoltre che, dopo la celebrazione del Sinodo, “l’ascolto dei giovani lascia il posto ad un confronto con loro sulle indicazioni ricevute dal Sinodo e a una ricerca condivisa delle linee di azione pastorale in grado di rispondere ai loro desideri più profondi. Vorremmo renderli sempre più protagonisti nella costruzione del loro e nostro futuro”. 

Tremolada non ha mancato di tornare sulle scelte compiute nella riorganizzazione della Curia diocesana e ai numerosi cambiamenti di destinazione richiesti al nostro presbiterio: “Si chiude un anno di intensa vita ecclesiale, un anno che per me, di fatto, è stato il primo – ha detto il Vescovo – Sono consapevole che in un arco di tempo piuttosto breve sono state compiute scelte rilevanti. Voglio condividere con tutti voi un duplice sentimento, che porto nel cuore: il primo è quello di una viva riconoscenza per la sincera e generosa disponibilità riscontrata nei nostri sacerdoti. Il secondo sentimento si fonde con la convinzione di aver proceduto in risposta ad effettive esigenze pastorali e avendo a cuore lo stile e il metodo della sinodalità”.

Quindi il messaggio alla politica: “È la nostra stessa coscienza a esigere che si rinunci al conflitto logorante e sterile e si approdi invece al confronto franco e costruttivo”.