Resta il furto in casa il maggior pericolo per la sicurezza dei bresciani.

I colpi nelle abitazioni, come precisato dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Luciano Magrini, durante il tradizionale incontro di fine anno con la stampa in cui ha tracciato il bilancio dell’attività del 2018, sono lievemente aumentati. Da gennaio i carabinieri sono intervenuti per 4.700 episodi. L’anno precedente i furti denunciati ai carabinieri si fermarono a quota 4.300.

Per far fronte al fenomeno e garantire sicurezza ai cittadini, i carabinieri hanno predisposto una maggior presenza di pattuglie in collaborazione con le polizie locali, mentre i Comuni cercano di potenziare il sistema di videosorveglianza.

Se i colpi in abitazione sono aumentati, complessivamente il dato dei furti è diminuito: dai 22.500 del 2017 si è scesi a 20.800 nell’anno che sta per finire. Nel bresciano i carabinieri hanno proceduto per circa 40 mila delitti, praticamente il 90% di quelli commessi sull’intero territorio provinciale.

Un’attività senza sosta, quella delle 81 stazioni dell’Arma, che ha portato negli ultimi dodici mesi all’arresto di 1.400 persone e alla denuncia di altre 9.000. I carabinieri hanno raccolto, grazie anche ai centri di ascolto aperti da poco, 160 mila denunce e sono intervenuti in 30 azioni di salvataggio.

Il colonnello Magrini ha rivolto un particolare pensiero ai 40 militari che nel corso del 2018 sono rimasti feriti nel corso di operazioni di servizio, l’ultimo in ordine di tempo proprio la notte di Natale a Vezza d’Oglio: è stato preso a testate da una persona alterata che si rifiutava di mostrare i documenti.