Ha inaugurato oggi, alle ore 17:00 a Borno, un temporary shop che per dieci giorni cercherà di avvicinare le persone al tema del riuso e dell’inclusione.
Un’idea che arriva dalla neonata associazione ‘Oltrecasa’, costituita da genitori di ragazzi diversamente abili. ‘L’associazione è nata da un paio di mesi’, ha spiegato a Radio Voce Camuna Grazia Bertoli, presidente di Oltrecasa, ‘è formata da mamme con figli disabili, per cercare di progettare quel qualcosa che tanto ci spaventa, ovvero il dopo di noi, non sapere cosa faranno i nostri figli quando non ci saremo. Collaboriamo con la Cooperativa Azzurra, dove i nostri figli sono attualmente in carico, e stiamo portando avanti piccoli progetti di autonomia nell’ambito domestico’.
Uno dei primi obiettivi di Oltrecasa è proprio questo: creare delle strutture abitative dinamiche dove i ragazzi possano sviluppare una maggiore indipendenza. ‘In futuro i nostri figli dovranno gestire una casa da soli, partiamo da questo’, aggiunge la Bertoli, ‘far imparare loro a prepararsi i pranzi, a curarsi, tenere in ordine e lavare i propri indumenti… Poi ci agganceremo ad altri gruppi di genitori per formare altri gruppi di lavoro’.
L’obiettivo è portare in Vallecamonica piccole residenzialità, sempre con l’assistenza di un operatore qualificato, che possa far sentire i ragazzi a casa loro. Proprio loro accoglieranno i clienti nel negozio, che si trova in via Vittorio Veneto 89 e che sarà aperto fino al 6 gennaio.
‘E’ un locale che una volta ospitava un negozio. Il proprietario ce lo ha messo a disposizione per allestire una sorta di bazaar, dove vendiamo merce donata e di seconda mano. La nostra idea è proprio quella di dara una possibilità in più a qualcuno, ma anche a qualcosa’.
Oltrecasa, sebbene sia nata da poco, ha già ricevuto il sostegno di alcuni imprenditori: ‘La Valle’, dice la Bertoli, ‘ha un grande cuore, solo che la gente va coinvolta. Sono stati fatti tanti progetti in passato, ma è mancata la voce dei genitori. Non possiamo stare in un angolo a lamentarci, bisogna scendere in campo. E la Valle una risposta te la dà, è piena di gente che ha cuore’. Anche il Comune di Borno si è mostrato subito interessato all’iniziativa: ‘L’Amministrazione è stata fin da subito entusiasta, il paese si presta alla disabilità con alcune zone già protette, lasciando girare in tranquillità i ragazzi con difficoltà’.
Ma Borno non sarà l’unico paese della Valle ad essere coinvolto nelle attività dell’associazione: ‘Il nostro obiettivo è contattare ogni singola amministrazione, portare le richieste che raccoglieremo dei cittadini, far sentire la loro voce: un disabile ha il diritto di vivere il proprio territorio’.
Per questo, nel temporary shop ci sarà un guestbook da utilizzare per scrivere consigli e suggerimenti che saranno poi esaminati dall’associazione per lavorare su progetti che possano migliorare la vita dei loro ragazzi e di chi, in Valle, non ha la forza necessaria per chiedere aiuto. ‘Il disabile ha dei sentimenti, dei gusti, è una persona che dei bisogni’, chiude la Bertoli, ‘è ora di togliere il clichè del disabile che non ha bisogno di niente. Anche loro hanno dei diritti, ed è questo il messaggio che noi mamme vogliamo far passare’.