E’ stato per 30 anni direttore di Radio Voce Camuna, che continua a seguire dal punto di vista della redazione giornalista.

 

Gianmario Martinazzoli non poteva non condividere il proprio ricordo della radio, la cui prima sede fu a Malegno: ‘Don Antonio Medici, allora parroco di Malegno, ritenne che la radio meritasse di avere un suo spazio, e quindi mise a disposizione il piano inferiore della vecchia canonica. Lì si insediarono i primi strumenti: da lì partì tutto’.

Il suo primo intervento fu legato ad un fatto storico difficile da dimenticare. ‘Siamo a ridosso nei giorni in cui Giovanni Paolo II fu eletto al Soglio Pontificio: questa radio era anche una sfida in mano ad alcuni giovani guidati dall’allora direttore don Antonio Alessi. Non posso dimenticare che il 17 ottobre 1978, il giorno dopo l’elezione di Giovanni Paolo II al Soglio Pontificio, fui invitato dal direttore a stendere quelle che definì quattro righe per ricordare l’evento. Ne nacque una specie di editoriale su questo Papa che apriva le frontiere ed abbatteva le frontiere verso Est’.

Fin da subito, ricorda Martinazzoli, l’obiettivo della radio era chiaro: ‘all’inizio voleva muoversi in un ambito diocesano, che faceva richiamo costante ai valori tradizionali della nostra Valle, sia dal punto di vista religioso che sociale e culturale e che negli anni è sempre stata l’àncora a cui siamo stati legati ed a cui è legata anche oggi: una radio che sa fare informazione corretta e rispettosa di tutte le posizioni, che sa intrattenere, che sa fare servizio alle comunità. Sono cambiate le tecnologie, ma è rimasto lo spirito unitario della radio’.

Il pensiero, però, va anche a tutti coloro che hanno sostenuto la radio: ‘Per lungo tempo, uno dei grandi sponsor della radio è stata la Banca di Vallecamonica; abbiamo avuto persone che hanno creduto in questo strumento in diversi modi, istituti, enti privati, parrocchie ci hanno sostenuto, molti anche i volontari, che hanno rappresentato una marcia in più’.

Infine, l’augurio ‘che la radio riesca a rinnovarsi, ad essere all’altezza dei tempi non dimenticando mai la sua natura di radio comunitaria, attenta ai valori della tradizione cristiana della Valle ma che allo stesso tempo sia in gradi di intercettare i nuovi problemi che la società fa emergere: occorre sapere investire sul nuovo, e mi fa piacere vedere che i giovani che oggi stanno portando avanti la radio si sanno muovere in questo nuovo mondo della comunicazione globale. La speranza è che interpretando il nuovo, non ci si dimentichi del proprio passato’.

[Intervista raccolta da Linda Bressanelli]