A vedere gli albori di Radio Voce Camuna, che compie 40 anni, c’era, nel 1978, anche Don Aldo Delaidelli, da poco tornato a Breno come presbitero collaboratore della parrocchia.

 

Don Aldo è la memoria storica, che ci ricorda i presupposti che portarono alla fondazione di Radio Voce Camuna: ‘Si cominciava a respirare aria nuova grazie ai mezzi tecnologici, e ricordo che Carlino Comensoli, elettrotecnico, costruì le prime strumentazioni per trasmettere. Poi capì che non poteva gestire la radio da solo, ed in sintonia con i preti ed alcuni amici si decise di assumerla come costola di Radio Voce di Brescia’.

Importante fu, secondo don Aldo, non ‘fare l’errore di pensare alla radio come ad un altoparlante della chiesa. L’intuizione era raggiungere la gente dando una lettura cristiana della realtà’.

Una radio, però, ha anche bisogno di un sostegno economico per restare aperta: ‘Un proverbio bresciano dice metà sghei e metà conseil, metà soldi e metà consigli: quando si trattò di sostenere economicamente la radio, ci rivolgemmo al notaio Giuseppe Camadini ed alla Banca di Vallecamonica. La prima sede fu messa a disposizione dal parroco di Malegno, don Antonio Medici: per sistemare i locali ci vennero in aiuto Camadini ed il ragioniere Evangelista Laini’.

40 anni raggiunti, ci dice don Aldo, grazie alla forza dell’unione. ‘Credo che Radio Voce Camuna sia riuscita ad arrivare a 40 anni perché è partita con il piede giusto: bisogna abbassare i campanili per fare rete, una parrocchia da sola non ha la forza per poter dare una lettura cristiana dei fatti a livello locale e nazionale che può avere una radio come Radio Voce Camuna. Va dato atto a Gianmario Martinazzoli della sua cultura, della sua preparazione e dell’aver creduto nella radio’. Cosa augura alla radio? ‘L’augurio lo dico in latino: vivat, crescat, floreat, viva, cresca, fiorisca’.

[Intervista raccolta da Linda Bressanelli]