Si parla ancora di erbicidi e diserbanti in Vallecamonica.
A seguito della denuncia e relativa polemica da parte di alcuni cittadini e di alcuni sindaci, interviene anche la Legambiente camuna.
Lo fa con una lettera, in cui si rivolge ai presidenti della Provincia per la sua competenza delle strade, al Presidente della Comunità Montana quale coordinatore dei sindaci ed agli amministratori perché ne prendano conoscenza.
Come già aveva fatto il Biodistretto nel 2016 in una lettera agli amministratori camuni, anche la stessa Legambiente ritiene il procedimento manuale con uso di comuni attrezzature la soluzione migliore: “Come Legambiente riteniamo che la tecnica/metodologia del procedimento manuale e/o con uso di comuni attrezzature sia assolutamente la miglior scelta. Si procede con l’estirpazione, taglio, rasatura utilizzando zappa, falce, falcetto, forbici, tosaerba. Questa scelta apre agli enti anche l’opportunità dell’inserimento socio-lavorativo in ambito di manutenzione del verde pubblico” suggerisce Legambiente nella lettera.
Gli ambientalisti, coordinati da Guido Cenini, fanno notare che, per quanto atossico, l’acido acetico utilizzato per il diserbo compromette la struttura agro-biochimica, rendendo progressivamente il suolo più acido. Inoltre questo acido evapora in maniera consistente e potenzialmente fastidiosa per l’operatore e le persone vicine se la temperatura ambientale supera i 20 gradi C.
“Chiediamo pertanto agli amministratori di avere un po’ di coraggio e di guardare non tanto al risparmio in termini di materiale e di manodopera, ma, per diventare paesi virtuosi, necessita orientarsi verso la sostenibilità ambientale, verso pratiche non nocive, verso un utilizzo di manodopera magari in collaborazione con le cooperative sociali per interventi di quattro/cinque volte l’anno” è la conclusione di Legambiente.