Comune di Malonno ed Unione dei Comuni delle Alpi Orobie Bresciane si costituiscono parte civile nel processo che vede coinvolto Stefano Gelmi.

 

L’ex sindaco di Malonno si è dimesso l’autunno scorso dopo l’arresto ai domiciliari con l’accusa, rivolta anche ad un gruppo di imprenditori e funzionari pubblici, di aver manomesso alcuni appalti relativi a delle opere in paese. Il Comune chiede un risarcimento in 30mila euro, da utilizzare per corsi rivolti agli studenti del paese sull’anticorruzione, ma secondo i legali del Municipio ci sarebbero danni derivanti anche dalla differenza tra il ribasso d’asta mediamente offerto rispetto a quelli oggetto della presunta turbativa nei tre appalti di Malonno.

Il riferimento è ai lavori di messa in sicurezza di via Matteotti e Nazionale, dei lavori di riqualificazione energetica del Municipio e della sistemazione della biblioteca, per un totale di 100mila euro di danni. L’Unione dei Comuni, invece, chiederebbe danni per 50mila euro, anch’essi da utilizzare per corsi rivolti agli studenti dei suoi paesi. Dopo l’udienza per il patteggiamento ed i riti abbreviati del 24 luglio scorso, rinviata a novembre, il 20 settembre si terrà un’udienza per i riti ordinari per gli altri imputati.