Venerdì la prima giornata della 91esima Adunata nazionale degli Alpini, che quest’anno si svolge a Trento.

L’alzabandiera ha aperto la manifestazione. Toccante il ricordo dei caduti, scandito dai rintocchi della campana di Rovereto.

Sotto alla campana era stato collocato un braciere, acceso dalla fiaccola portata da una staffetta di giovani alpini prima dell’ultimo passaggio di testimone, che ha avuto come protagonista Guido Bettorazzo, 97enne reduce di Russia.

Ieri sera a Trento c’è stato inoltre il passaggio della Bandiera di guerra del II Genio Alpini. Durante la sfilata e l’ingresso in piazza la Bandiera di guerra è stata scortata da due giovani alpini in armi, per sottolineare il legame che unisce le penne nere di tutte le età. La Bandiera sfilerà anche domenica e sarà portata in corteo davanti a tutti, insieme al labaro, decorato con 216 medaglie d’oro, che rappresenta l’intera storia delle truppe alpine.

Trento è una città blindata. Numerose le misure di sorveglianza messe in atto, legate alla generale allerta terrorismo e all’annunciata presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla sfilata di domenica.

Il capoluogo intanto si sta riempiendo di penne nere, e la pioggia e il tempo variabile non scoraggiano di certo gli alpini.  

Attese almeno 10mila penne nere dalle tre sezioni bresciane: Brescia, Salò Monte Suello e Vallecamonica. I 66 gruppi camuni, guidati dal presidente Mario Sala, saranno i primi bresciani a sfilare domenica, e avranno l’onore di reggere lo striscione d’apertura sul quale campeggia la scritta “Alpini della terra bresciana”.