Investimenti e scarsità di piogge hanno influito sui conti di Inbre (Iniziative Bresciane).
Le società del gruppo con sede a Breno – attivo nel settore delle energie rinnovabili con un focus specifico sugli impianti idroelettrici di medie e piccole dimensioni – hanno chiuso il bilancio 2017 con un leggero calo dei ricavi del 3% (14,408 milioni contro i 14,826 del 2016).
Stesso andamento per il margine operativo lordo sceso di 5 punti e del risultato operativo (-34%) arrivando ad un utile netto inferiore al milione (836 mila euro).
Numeri che non hanno impedito all’assemblea degli azionisti di approvare un dividendo di 0,60 euro per azione e che hanno consentito al presidente del cda, Battista Albertani di ricordare come sia stata confermata la volontà della società di mantenere la propria dividend policy costante. Il rendimento è pari al 2,9% sul prezzo di collocamento e circa il 3% sul prezzo di mercato delle azioni a fine anno.
La cedola verrà staccata il 7 maggio, mentre la data di pagamento è fissata per il 9 maggio.
Ribadita anche la scelta di crescere. La produzione netta di energia ha raggiunto i 98,1 GWh (+7% rispetto al 2016) così come è cresciuta la potenza installata (4Mw, +50%).
L’andamento positivo della produzione di energia idroelettrica è legato all’acquisizione del giugno 2017 di una partecipazione pari al 60% del capitale sociale di Pac Pejo S.r.l., che gestisce due impianti (Contra e Castra).